MitoMania. Storie ritrovate di uomini ed eroi

a cura di Eva Degl'Innocenti, Anna Consonni, Luca Di Franco, Lorenzo Mancini

MOSTRE ED EVENTI

23 luglio 2021 - 9 gennaio 2022 MOSTRA CONCLUSA

La mostra MitoMania. Storie ritrovate di uomini ed eroi parla di oggetti forzatamente sottratti al loro contesto e infine restituiti, grazie all’impegno del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, al territorio di cui esprimono l’eredità: capolavori della ceramica apula a figure rosse, fiorita in Puglia tra la seconda metà del V e la fine del IV sec. a.C., restituiti all’Italia da vari Musei d’Oltreoceano, dove erano confluiti a seguito di esportazione illecita.

Per la prima volta li si può ammirare tutti insieme al Museo Archeologico Nazionale di Taranto, la città che ha visto la nascita della produzione ceramica apula.

ORARI MOSTRA

Fino a Maggio 2020
da martedì a sabato, dalle ore 8.30 alle ore 13.00
e dalle ore 15.30 alle ore 19.30.

Non solo restituzioni:
il "contesto perduto"

MitoMania. Storie ritrovate di uomini ed eroi non è soltanto una mostra sul tema, pure importantissimo, della tutela del patrimonio archeologico dai rischi di dispersione cui è sottoposto. Vuole essere anche un tentativo di compensare la perdita del contesto di rinvenimento – purtroppo difficilmente recuperabile – mediante la ricostruzione del contesto culturale che sta dietro la produzione, la circolazione e l’uso dei vasi esposti e che li rende qualcosa di più di meravigliosi oggetti d’arte. È solo attingendo a questo “contesto perduto” che le immagini dipinte su di essi possono tornare a raccontare storie. Storie ritrovate di uomini ed eroi che utilizzano il linguaggio del mito non per una semplice “mania”, come suggerisce provocatoriamente il titolo della mostra, ma come strumento di condivisione di valori e costruzione di identità fra Greci e mondo indigeno.

Mostra MitoMania: dettaglio anfora

La mostra si articola in tre sezioni, dedicate rispettivamente all’evocazione del “contesto perduto” – attraverso la narrazione delle storie di uomini (I sezione) ed eroi del mito (II sezione) raffigurate sui vasi – e all’attività del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (III sezione).

I SEZIONE:
Ceramica apula e ideologia funeraria

Oltre il 90% dei vasi apuli di cui si conosce il contesto di rinvenimento proviene da necropoli. La tomba, tuttavia, non rappresenta soltanto il loro luogo di destinazione ultimo. Sono le caratteristiche di questi vasi a indicare che si tratta di oggetti concepiti fin dall’inizio per essere esibiti nel rituale funerario e collocati in una sepoltura.

Nella I sezione il rapporto tra ceramica apula e sfera funeraria è analizzato ai diversi livelli in cui esso si manifesta, dalla forma dei vasi alle scene dipinte. Queste ultime mostrano giovani di entrambi i sessi che recano offerte sulla tomba, evocata da una stele o una colonna. Sui due grandi crateri a volute attribuiti al Pittore del Sakkos Bianco il segnacolo della tomba assume una forma architettonicamente più complessa: quella di un tempietto (naiskos) al cui interno siede il defunto rappresentato come statua.

Alle scene di offerta alla tomba si affiancano rappresentazioni dell’Oltretomba e scene mitologiche: solo considerando queste immagini nella loro globalità, come un unico grande testo figurato, è possibile carpire frammenti di storie perdute e ritrovate. Storie di uomini e donne alle prese con momenti importanti della loro esistenza sociale e con le paure e le speranze suscitate dal destino comune a ogni essere umano.

Mostra Mitomania: anfora

II SEZIONE
Mito e teatro nella ceramica apula

Il teatro ha rappresentato per gli antichi Greci un patrimonio inesauribile di immagini e racconti. Tra i reperti restituiti al Museo Archeologico Nazionale di Taranto vi sono alcuni vasi caratterizzati da una particolare e ricercata iconografia, incentrata sulla narrazione di episodi mitologici nei quali si è voluta scorgere una relazione con il mondo del teatro. Questo intenso e reciproco rapporto tra dramma e pittura vascolare, molto dibattuto nella sua criticità di interpretazione, è ben testimoniato nei tre vasi con rappresentazione del mito di Andromeda, in cui due diversi momenti della vicenda sono illustrati come lastre di un unico fregio. La frammentaria conoscenza di una tragedia dell’ateniese Euripide, andata in scena nel 412 a.C., offre l’occasione di focalizzare l’attenzione sull’osmosi tra i due mondi, rievocando la vicenda di una fanciulla offerta come vittima sacrificale a un mostro marino e salvata dall’intervento dell’eroe Perseo.

Il dinos (vaso rotondeggiante) attribuito al Pittore di Dario introduce a sua volta la tematica teatrale – stavolta forse legata a una commedia – attraverso l’illustrazione dell’episodio dell’uccisione di Busiride, re egizio che era solito sacrificare gli stranieri di transito nel suo regno, da parte dell’eroe “civilizzatore” Eracle.

Mostra MitoMania: dettaglio anfora

III SEZIONE
L’attività del Comando Carabinieri TPC: cronache di recuperi al MArTA

Il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale celebra nel 2019 i suoi primi cinquant’anni di attività. Inserito funzionalmente nell’ambito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali quale Ufficio di diretta collaborazione del Ministro, svolge compiti riguardanti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale italiano attraverso la prevenzione e la repressione di tutte le violazioni alla legislazione di tutela, oltre a essere il polo di gravitazione informativa a favore di tutte le Forze di Polizia.

I vasi esposti in mostra sono stati restituiti all’Italia a seguito di una complessa attività di investigazione internazionale. Le indagini, avviate negli anni ’90 del secolo scorso, portarono all’individuazione nei magazzini del porto franco di Ginevra di una quantità impressionante di reperti archeologici di provenienza illecita, stipati nei magazzini o esposti ordinatamente in sale destinate alle trattative di vendita.

Parallelamente alla vicenda processuale scaturita da queste indagini, il MiBACT, attraverso un’intensa attività di diplomazia culturale svolta in sinergia con l’Avvocatura dello Stato e il Ministero degli Esteri, arrivò a definire accordi specifici di restituzione con alcuni Musei americani che avevano acquisito illecitamente reperti di provenienza italiana.

È così che questi tesori possono oggi essere ammirati nella regione che li ha prodotti e custoditi per secoli.

Mostra MitoMania: dettaglio anfora

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