Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto è uno scrigno di tesori ancora da scoprire.
Il progetto “Il Museo MArTA 3.0” (con progetto scientifico-culturale creato e curato dalla direttrice Eva Degl’Innocenti), che vede lo staff del Museo e archeologi-catalogatori, esperti in rilevamento 2D e 3D e di GIS, informatici, fotografi, impegnati insieme in un’attività di studio, ricerca, catalogazione, conservazione preventiva e digitalizzazione consentirà al Museo Archeologico Nazionale di Taranto di avere 40.000 reperti interamente digitalizzati e fruibili in open data e open source.
Attualmente, sono stati schedati 5.253 reperti esposti nel percorso museale e 1.037 monete conservate nei depositi, per un totale di 6.290 oggetti. Il team dei catalogatori è costituito da esperti delle varie tipologie e classi di materiali in modo da garantire un approfondimento scientifico al catalogo digitale open data e open source che si sta creando.
Sono state scattate circa 20.000 immagini per un totale di circa 10.000 reperti. A questo scopo, sono stati allestiti nella sala multimediale del Museo e nei depositi alcuni set fotografici con box luminosi (lightbox) di varie dimensioni, stativi e macchine fotografiche con obiettivi macro di ultima generazione.
Sotto esame anche circa 3.000 pagine dei quinterni o registri di ingresso dei materiali per avere una documentazione completa della storia dei singoli reperti.
L’archivio digitale del MArTA è iniziato dalla schedatura dei reperti archeologici (RA) e di quelli numismatici (NU).