La paura della morte, delle malattie e di chi le portava ha caratterizzato da sempre la storia dell’essere umano, ed è con approccio storico e scientifico che il Museo Archeologico Nazionale di Taranto inaugura l’edizione 2021 dei Mercoledì del MArTA, parlando proprio dell’odierna pandemia, sbaragliando di fatto il campo dai “demoni” dell’arretratezza culturale.
Si inaugura così mercoledì 13 gennaio alle 18.00, sempre in diretta sulle pagine Facebook e Youtube del MArTA di Taranto, il nuovo corso degli appuntamenti delle conferenze volute dal museo tarantino, con l’intervento del prof. Francesco Paolo De Ceglia, professore associato di Storia della scienza all’Università degli studi Aldo Moro di Bari.
Titolo dell’incontro digitale sarà “Vampiri e Pandemie”.
Un tempo infatti si attribuiva alla figura del vampiro la nascita delle pandemie, ma da sempre si cerca di esorcizzare la paura cercando colpevoli e capri espiatori. Ci furono le streghe, i fantasmi. Ma anche i popoli di razza o religione diversa vennero utilizzati per compensare la mancanza di strumenti culturali che potessero invece fornire risposte dal punto di vista scientifico. Così erano gli avi, gli spettri coloro che aiutavano a neutralizzare l’imponderabile al posto della credibilità di una cura.
“Crediamo si tratti di un contributo culturale importante che aiuta tutti ad una maggiore comprensione storica di fenomeni che sono sempre esistiti e che hanno bisogno di rigore e strumenti di conoscenza adeguati per essere affrontati nella maniera giusta. È fondamentalmente comprendere il valore che la scienza rappresenta per l’umanità e quindi la necessità di tutelarlo” – afferma la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti.
Il calendario dei Mercoledì del MArTA proseguirà con appuntamenti programmati ogni mercoledì.
L’incontro digitale di mercoledì 13 gennaio a partire dalle ore 18.00 sarà preceduto da un piccolo intervento di saluto dell’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Taranto, Debora Cinquepalmi.
La relazione del prof. De Ceglia sarà introdotta dalla direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Eva Degl’Innocenti.