Diadema della Tomba degli Ori di Canosa
Canosa di Puglia (BAT), Tomba degli Ori | Fine del III sec. a.C.
Capolavoro dell’arte orafa fiorita a Taranto in età ellenistica per soddisfare le esigenze di lusso di una committenza non soltanto greca, il diadema rappresenta un vero e proprio unicum, composto di elementi separati e assemblati tra loro con perizia ingegneristica. Il supporto consiste di due lamine d’oro ripiegate a canale e unite da una cerniera. Su di esso si avvolge una raffinata composizione floreale lavorata “a giorno”, con mazzetti di fiori, bacche e foglie di svariati tipi tenuti insieme da un nastro continuo impreziosito da smalti di diverse tonalità di verde, a imitazione di una ghirlanda. Ciascun elemento, parzialmente mobile, è fissato al supporto per mezzo di piccoli anelli, mentre l’uso di smalti colorati e pietre semipreziose (granati, corniole) accresce l’effetto naturalistico dell’insieme. Il diadema veniva legato dietro alla nuca per mezzo di un nastro in tessuto, come indicano gli occhielli alle estremità della lamina, dal cui cavo fuoriescono foglie di quercia decorate da smalti.