A dare l’annuncio dell’attività propedeutica necessaria per la valorizzazione di questo patrimonio archeologico sommerso è proprio Barbara Davidde, Soprintendente della Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo che ha sede proprio a Taranto.
In una intervista sul “Quotidiano di Puglia” conferma che si sta compiendo una “attività di ricerca e valorizzazione per questo percorso” ancora non del tutto agibile che per settembre-ottobre dovrebbe concretizzarsi.
“Dobbiamo ancora completare i lavori di quel tratto di mare in cui c’è un relitto sommerso di epoca romana, una nave che trasportava tegole e mattoni per la costruzione, più un grande antemurale (Opera di difesa esterna di un porto – ndr) un frangiflutto che stiamo studiando”.
Un percorso subacqueo a Leporano, nella baia di Saturo