L’esplorazione dei “doni del mare” prosegue. Questa volta le conversazioni della rassegna di “Taras e i doni del mare”, ci spingono fino all’antica spiaggia di Ercolano.
Il 1 giugno alle ore 18.00, il Direttore del Parco Archeologico di Ercolano, dott. Francesco Sirano, infatti ci parlerà de “L’antica spiaggia e il fronte mare di Herculaneum: ricerca, conservazione, fruizione nell’ambito di un progetto pubblico-privato”.
“Gli scavi condotti in quell’area – ci spiega il direttore Francesco Sirano – hanno dimostrato come l’estremo interesse storico-archeologico si estendeva anche a quello topografico e urbanistico dal momento che è stato posto in luce l’unico fronte a mare di una città romana quasi interamente conservato”.
Le ricerche iniziate negli anni ’80 del secolo scorso hanno riportato alla luce un campione antropologico unico rappresentato da oltre 300 vittime dell’eruzione, in gran parte rifugiate all’interno di alcuni magazzini legati all’approdo.
Dopo alcuni interventi negli anni ‘90 del 900, grazie al partenariato pubblico-privato con il Packard Humanities Institute (PHI), l’area è stata inserita all’interno di una strategia mirata a scavi, ricerche, conservazione e fruizione secondo approcci innovativi basati sulla multidisciplinarità degli interventi programmati. Nella primavera del 2021 sono ripresi i lavori in questo settore così importante dell’area archeologica, con un progetto complesso ed ambizioso che punta a ridisegnare e valorizzare l’antico litorale ercolanese, restituendolo ad una fruizione potenziata e ad una più immediata comprensione delle dinamiche insediative e di seppellimento del sito.
Interessanti dati sono emersi dai primi lavori, con il rinvenimento di migliaia di reperti lignei, perlopiù appartenenti alle coperture degli edifici divelte e scaraventate sulla spiaggia dalla violenza dei flussi piroclastici del 79 d.C.
Particolare interesse riveste il recupero dello scheletro di un uomo, il primo dopo le campagne di scavo degli anni ’80 e ‘90, trascinato in mare dalla forza dell’eruzione insieme ai suoi averi, conservati in una sacca di tessuto. La comunicazione illustrerà la ripresa delle indagini su questo settore così importante della città antica e nuovi dati dalla revisione degli scavi del secolo scorso.
La conversazione, che sarà introdotta dalla direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Eva Degl’Innocenti, e dai professori dell’Università di Foggia, prof. Danilo Leone e prof.ssa Maria Turchiano, co-curatori della rassegna di conferenze “Taras e i doni del mare” si potrà seguire on line sulle pagine Facebook, Youtube e Linkedln del MArTA.