Approfondimenti
IL MUSEO MArTA
Spazio di approfondimento scientifico su temi di interesse, reperti, mostre e attività del Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
I tesoretti monetali, ritrovamenti eccezionali
Tra le collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Taranto sono conservati numerosi tesoretti di epoche differenti (dall’età greca all’epoca bizantina).
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Antiche routine di bellezza
Le sepolture tarantine di epoca ellenistica offrono una testimonianza straordinaria del crescente interesse per la cura del corpo e la cosmesi.
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Echi di Nubia nell'antica Taranto
La collezione archeologica del MArTA rappresenta un ricchissimo scrigno di testimonianze relative all’antica Taras e alla sua posizione all’interno di circuiti di contatto che travalicano gli stessi mondi greco, magnogreco, italico ed apulo.
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Metallurghi e mercanti nell’età del bronzo (1650-900 a.c.): Matrice a due valve
Grazie ai contatti con i mercanti e gli artigiani micenei la metallurgia assunse un peso sempre maggiore: si affermò l'uso della lega di rame e stagno per produrre il bronzo, con un costante aumento della quantità e della qualità degli oggetti prodotti.
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Reperto in viaggio - Testa in marmo di Atena V SEC A.C.
Reperto momentaneamente esposto al Museo Archeologico Antonino Salinas a Palermo per la mostra Sicilia//Grecia//Magna Grecia.
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Reperto in viaggio - Statuetta in terracotta policroma III SEC A.C.
Reperto momentaneamente esposto al Maritime Museum di Guangzhou (Canton, Guangdong - Cina)
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L’Addolorata della Collezione Ricciardi
Tra i capolavori custoditi all’interno della collezione Ricciardi da segnalare vi è certamente “L’Addolorata”di Paolo De Matteis.
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Il mito e le statue
Il gruppo in terracotta, a grandezza quasi naturale, in origine caratterizzato da una vivace policromia e in parte restaurato in epoca moderna, rappresenta l’episodio mitico tratto dalla saga degli Argonauti.
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Operazione “Orpheus”
L’indagine, mirata a contrastare il traffico illecito di beni archeologici di provenienza italiana in ambito internazionale.
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Orfeo e le Sirene
Racconta Apollonio Rodio, nelle Argonautiche, che, di ritorno dalla missione del Vello d’Oro, gli Argonauti giungono presso l’isola delle Sirene, che incantano e uccidono chiunque approdi.
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Cratere a volute protoapulo a figure rosse
Il monumentale vaso da banchetto, nato come forma nella quale mescolare l’acqua e il vino durante il simposio.
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Orecchino a navicella
L’orecchino a navicella è l’emblema delle articolate realizzazioni dell’arte orafa tarantina.
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Stele con iscrizione
Stele con iscrizione bilingue, ebraica sul prospetto e latina sulla parte superiore.
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Riattivate i vostri sonagli
Quest’anno il nostro biglietto d’auguri per le festività è il sonaglio a forma di culla con un bambino, ritrovato nel 1940 in una tomba di via Crispi a Taranto.
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Teca porta-cosmetici in forma di conchiglia
Teca porta-cosmetici in lamina d’argento con dorature a caldo proveniente dalla Tomba degli Ori di Canosa.
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Collana a nastro
Proveniente da Mottola nella chora tarantina, la parure oggi esposta nella Sala XI del MArTA venne acquisita alle collezioni del Museo a seguito di una lunga procedura di acquisto avviata nel 1936.
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I Giardini di Adone
Una lekythos – piccolo vaso utilizzato per contenere unguenti profumati – rinvenuta nel 1971.
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La quercia: l’albero di Zeus
Nell’ambito della produzione di corone funerarie in foglie ottenute a ritaglio da sottilissime lamine d’oro, diffusa a Taranto nella piena età ellenistica.
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La palma dei Dioscuri
I Dioscuri sono una coppia di divinità gemelle nate dall’amore tra Leda, sposa del re spartano Tindaro, e Zeus.
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La vite e l’edera: le piante di Dioniso
Dioniso è il dio dalle mille identità, che porta agli uomini lo scompiglio e li libera attraverso la follia.
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Il mirto: amore e morte
Il mirto, pianta aromatica caratteristica della macchia mediterranea, possedeva per i Greci una duplice valenza, erotica e funeraria.
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La melagrana: il frutto delle dee madri
Il frutto del melograno è stato istintivamente connesso dalle culture del Mediterraneo al concetto di fecondità.
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Kylix a figure rosse attica raffigurante Poseidon
Il destino di Taranto appare legato all’elemento acquatico già nei miti che ne precedono la fondazione.
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Cratere a volute protoitaliota attribuito al Pittore delle Carnee
Il monumentale cratere a figure rosse (alt. cm 82,8, diam. all’orlo cm 47), insieme all’altro grande cratere eponimo del Pittore della Nascita di Dioniso.
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Alabastron in ceramica a vernice nera sovradipinta
Il vaso rappresentato, chiamato alàbastron, prende il nome dal materiale con cui questa forma era originariamente prodotta, l’alabastro.
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Epichysis sovraddipinta
Si tratta di una foggia di contenitore caratterizzata da un beccuccio obliquo a sezione semicircolare, ispirato a modelli metallici, con un’ansa sormontante decorata da applicazioni plastiche all’attacco superiore.
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Scultura funeraria raffigurante una Sirena
Scultura in pietra tenera raffigurante, ad altissimo rilievo, una Sirena stante ad ali chiuse, quasi completamente perdute.
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Lekanis con coperchio
La lekanis è un vaso di piccole dimensioni legato alla sfera femminile, destinato a contenere cosmetici o altro, che si compone di una coppa e di un coperchio.
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Testa maschile in marmo (Nettuno)
La testa in marmo riproduce le fattezze di un uomo maturo anche se idealizzato nei tratti. Il volto è incorniciato da una voluminosa chioma resa a piccole ciocche ondulate.
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Cratere a volute con scena d'oltretomba
Ricomposto da più frammenti. Ampie lacune integrate, già ridipinte e ora riportate a una tinta neutra. Mancano la parte inferiore del corpo con il piede e le volute, queste ultime integrate.
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Dinos con il mito di Busiride
Il dinos, mancante del sostegno è decorato con scene poco note: Busiride, il famigerato re dell’Egitto che sacrificava ogni straniero che osava avventurarsi nel suo regno.
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Cratere a mascheroni con partenza di Anfiarao
Il monumentale cratere a mascheroni attribuito al Pittore di Dario rappresenta, sul lato principale, Anfiarao, guerriero e indovino della città di Argo, che, con indosso l’armatura e con lancia e scudo nella mano sinistra.
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Loutrophoros con Pelope e Ippodamia
Il lato principale presenta due registri figurati. Registro superiore: Pelope, eponimo del Peloponneso e mitico fondatore dei giochi olimpici, fugge con Ippodamia e Registro inferiore: scena di offerta alla tomba.
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Cratere a campana con agguato di Achille a Troilo
Attribuito al Pittore di Hoppin, il cratere raffigura sul lato principale l'agguato di Achille a Troilo, il più giovane dei figli del re troiano Priamo.
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Cetra miniaturistica in terracotta policroma
La cetra miniaturistica, rinvenuta nel 1911 a Taranto in località Piazza d’Armi, in via F. Di Palma (Tomba n. 7), è in terracotta policroma, con tracce di vernice bruna e rosata.
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Tibia (strumento musicale) in osso
La tibia in osso, rinvenuta in località Santa Lucia a Taranto in occasione dello scavo di una sepoltura il 23 agosto 1885.
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Cippo funerario di età romana
Nella sala XXII molti visitatori guardano con sorpresa la serie di cippo funerario in pietra locale tarantina.
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Testa di M. Claudio Marcello
Scultura in marmo bianco che rappresenta una testa di un giovane uomo. Il volto è reso in posizione frontale, centrato sul collo.
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La kore di Montegranaro
Nel 1923 lungo la costa di Mare Grande in corrispondenza del quartiere Montegranaro, che allora teneva fede al proprio nome ed era una distesa di campi e frutteti intorno alla villa di campagna della nobile famiglia D’Ayala, venne trovata questa statua di giovane donna, detta in greco Kore.
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Pentolini dall’antichità
Il reperto di questa settimana è una piccola brocca miniaturistica, di dimensioni molto ridotte rispetto agli esemplari usuali.
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Un biberon dall’antichità
Questo singolare vaso a forma di cinghiale è un vaso poppatoio realizzato in vernice nera con i particolari dipinti dopo la cottura con delle tempere.
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Loutrophoros con Perseo e Andromeda
La Loutrophoros è un vaso di forma chiusa, stretta e allungata soprattutto nel collo, e dotata di anse verticali complesse.
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Una giovane acrobata
Tra i reperti più famosi del Museo vi ė questa terracotta, di cui non si conosce il contesto preciso ma che ė riferibile al territorio di Taranto, probabilmente da una necropoli o da un ambito votivo.
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Scodella in terra sigillata africana
La forma, classificata come Lamboglia 60 bis, è prodotta in terra sigillata africana di tipo D, una ceramica fine da mensa prodotta nel nord Africa nella tarda età imperiale.
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Pelike con Perseo e Andromeda
La pelike è una forma di vaso chiusa, dall’orlo svasato e il corpo panciuto su piede ad anello, che si ritrova molto spesso nei contesti funerari apuli.
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Figura femminile con tympanon in terracotta policroma
La statuetta in terracotta policroma, che presenta ancora qualche debole traccia della sua colorazione originale, fu ritrovata nel 1908 a Taranto.
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Spillone a croce di età longobarda
Nel 1999 furono effettuati alcuni saggi di scavo preliminari ai lavori di restauro del mosaico e dell’intera pavimentazione.
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Elmo
Nel 1907, in contrada Lupoli, furono trovati, in un’unica sepoltura, i resti di due persone.
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Lucerna tardoantica
Verosimilmente dalla necropoli tardoromana di Montedoro, nella parte più prossima all’antica via di Santa Lucia proviene questa lucerna.
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Iscrizione funeraria di Ester
Stele in pietra calcarea, molto danneggiata nella cornice superiore e lungo il lato destro.
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Tavoletta fittile con rappresentazione dei Dioscuri
Nel repertorio delle offerte votive tarantine vi sono alcune tavolette in terracotta chiamate pinakes, (pinax al singolare). Si tratta di formelle decorate a stampo, di piccole dimensioni.
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L’Addolorata
Come descritto nel Vangelo di Luca la Vergine ha un pugnale che le trafigge vesti e cuore.
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Piatto attico su fondo bianco
Questo piatto, alto cm 2.6 e dal diametro di circa cm 21, con tesa a profilo leggermente concavo e vasca poco profonda reca una decorazione piuttosto particolare: su fondo bianco è tracciata una figura maschile.
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Testa femminile in terracotta dipinta
Diventata con il tempo una delle icone del Museo, questa terracotta, di dimensioni vicine a quelle reali rappresenta una testa femminile.
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Satiro danzante
La statuetta in terracotta rappresenta Satiro che, preso dalla danza, si sbilancia in avanti.
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Eulalia: Il suo ricordo in una stele funeraria in calcarenite del XII secolo
Il suo ricordo in una stele funeraria in calcarenite del XII secolo
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Metopa con scena di battaglia
La metopa rappresenta, utilizzando l’intero spazio disponibile, una scena di combattimento.
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Kylix attica a figure nere
Tra il ricchissimo corredo rinvenuto all’interno e all’esterno della tomba 1 scavata nel 1925 in via Di Palma 72 vi è una grande kilix (coppa da banchetto) che colpisce per la decorazione.
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Atleti di Taranto
La grande anfora panatenaica dalla Tomba degli Atleti.
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Una melodia dal passato: una lyra da Taranto - via Otranto
Un rinvenimento apparentemente senza spiegazione nella necropoli tarantina di età greca è costituito da frammenti di un carapace di testuggine.
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Una testa maschile dalla doppia vita
Oggi presentiamo una testa maschile barbata, l’aspetto rappresentato è quello di un volto dai lineamenti eleganti, con zigomi alti e morbidi, lo sguardo ieratico.
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Letto funebre (kline)
La fronte di una kline, un letto funebre proveniente da una tomba a camera a pianta rettangolare, ricavato nella roccia naturale e originariamente collocato su uno dei due lati brevi dell’ambiente.
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Testa di Artemide
La Testa, in raffinato marmo bianco di Paros con leggere venature, raffigura una donna dai tratti delicati.
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Bronzetto dauno a forma di anatra
Il curioso bronzetto rappresenta un’anatra in bronzo dal corpo piatto, lungo collo, becco largo e aperto e zampe massicce.
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Testa di Eracle
La testa, unica parte conservata di una statua in marmo bianco, rappresenta un tipo di atleta piuttosto maturo con capelli e barba a ciocche leggermente scompigliate.
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Sonaglio a forma di culla
Questo reperto ci introduce in un mondo poco noto per gli studi di antichità: l’infanzia. Si tratta infatti di un giocattolo, un sonaglio o, in latino, tintinnabulum.
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Statua di giovane togato
Il frammento di statua, privo della testa e delle mani mostra frontalmente un personaggio maschile che indossa una toga.
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Specchio a teca dalla Tomba degli Ori
Lo specchio in argento è del tipo “a scatola” cioè richiudibile. Di forma circolare, ha un diametro di circa 17,5 cm.
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Unicum: la CORONA aurea da Kaeliae
La corona è composta da sette elementi a rosa, tra i quali quello centrale è più grande, mentre gli altri fiori sono disposti in ordine decrescente.
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Cratere a calice
Cratere a calice con scena del mito di Alcmena, madre di Eracle.
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Skyphos acromo con dedica a Diòniso
Lo skyphos è un vaso potorio (recipiente usato per bere) di forma troncoconica.
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Ritrovamento mosaici policromi
Le ricche domus di Piazza Maria Immacolata
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Mosaico policromo da Piazza Maria Immacolata
Il mosaico, racchiude dentro un medaglione un busto femminile con il capo coperto da un velo fermato da un cercine con delle decorazioni circolari laterali
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Ritrovamento mosaico pavimentale
Il mosaico è stato rinvenuto a Taranto, tra via Duca degli Abruzzi e via Dante nel 1927.
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Mosaico pavimentale
Questo mosaico, molto bello e raffinato, è stato realizzato nel II secolo d.C..
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Il mondo delle donne
Il cratere si data alla fine del V secolo a.C. ed è collegabile alle produzioni del Pittore del cratere della Nascita di Dioniso.
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Cratere a calice apulo a figure rosse
La forma del cratere a calice ha un orlo svasato, un corpo campaniforme che si imposta sulla parte inferiore a profilo leggermente arrotondato e un alto piede a stelo.
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Ritrovamento Oinochoe
L’oinochoe è stata ritrovata in una tomba a sarcofago in pietra calcarenitica
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Oinochoe
Oinochoe (brocca da vino) trilobata apula a figure rosse
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Rinvenimento Kylix
Rinvenuta l’8/10/1925, la tomba aveva una struttura a pseudo sarcofago.
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Kylix
La kylix è una forma vascolare molto importante nel simposio greco.
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La Tomba Girifalco in contrada Chiaradonna
La tomba Girifalco fu rinvenuta nel territorio a Ginosa, al limite fra le pendici delle colline e la pianura fertile.
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Orecchini a disco con pendente conico
Gli orecchini a disco con pendente sono molto diffusi sia nella Grecia che nella Magna Grecia ed hanno una lunga vita.
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L’emporion miceneo di Scoglio del Tonno a Taranto
I Micenei o Achei erano un popolo della Grecia la cui civiltà si può collocare tra il 1650 e il 1050 a.C. circa
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Idoletto Miceneo
La figurina in terracotta dipinta rappresenta in forma estremamente stilizzata una figurina umana femminile
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Una scoperta controversa
Il contesto di via Giuseppe Martino a Ceglie del Campo (Bari)
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Cratere a volute protoapulo a figure rosse
La nascita di Diòniso
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Orafi etruschi in Apulia
Le creazioni degli orafi etruschi
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Nel frattempo a Taranto...
Ideologia funeraria e società tra il 600 e il 470 a.c.
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Il tumulo di poggio pelliccia nel territorio di Vetulonia
Il progetto di ricostruzione della tomba di poggio pelliccia
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Taras e Vatl. Un evento in tre atti
I secoli della grande Vetulonia
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La necropoli tarantina
Il balsamario proviene da una tomba rinvenuta a Taranto
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Balsamario plastico in faїence
La faїence è una tecnica di realizzazione di oggetti di vario tipo, dagli amuleti ai portaprofumi
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Necropoli in località Cacciavillani
La sepoltura ha restituito oltre alla coppia di orecchini anche un diadema in oro
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Orecchini a disco con pendente
La coppia di orecchini ha una forma complessa e articolata
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La tomba a grotticella di Arnesano
L’idolo è pertinente a una sepoltura rinvenuta ad Arnesano.
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Idolo con volto a civetta
Si tratta di una piccola statua parzialmente lavorata, in pietra locale.
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Saturo
La scultura proviene dal santuario dell’acropoli di Saturo
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Testa di Atena
Testa della dea Atena, in marmo bianco greco, databile al IV secolo a.C.
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Ritrovamento dello skyphos
Si tratta di una sepoltura rinvenuta a Taranto
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Skyphos attico a figure nere
Lo skyphos era un vaso per bere, o meglio, per degustare il vino
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Ritrovamento reperto Lekythos
Il reperto faceva parte di un corredo funerario trovato nel 1913
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Lekythos attica a figure rosse
La lekythos è una forma intermedia fra una brocca e una bottiglia
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Pubblicazione "Storie dalle acque di Taranto. Persone, mestieri e risorse"
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Rinvenimento ritratto di Ottaviano Augusto
Il rinvenimento è avvenuto nel 1934
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Ritratto di Ottaviano Augusto
Dalla Basilica in onore della famiglia giulio claudia
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Torre Castelluccia
L’abitato protostorico di Torre Castelluccia
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Collana in osso
Conchiglie e pasta vitrea azzurra da Torre Castelluccia (Pulsano – TA)
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Ritrovamento del vaso Kylix laconica
È stata infatti rinvenuta insieme a un portaprofumi prodotto a Corinto
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Kylix laconica IG 4988
La kylix è un vaso da banchetto, il più imponente dei vasi per bere
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L’arula
L’arula si data alla prima metà del IV secolo a.C.
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Piccolo altare votivo IG 208343
Nella Taranto antica si producevano dei piccoli altari in terracotta ad uso votivo
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Taranto, contrada Lupoli. Scavo del 1907
Si tratta senza dubbio di un reperto facente parte di un contesto funerario
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Lekythos attica a fondo bianco IG 4574
Questa lekythos ha una decorazione complessa che ha come scena principale il combattimento fra due eroi
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Il sito di Saturo
I frammenti furono rinvenuti nel santuario della sorgente di Saturo
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Anfora attica a figure nere IG 179196
Il frammento della pancia dell’anfora reca la scena di Eracle che lotta con il mostro marino Tritone
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Necropoli altomedievale di Taranto
Villa del Marchese d’Ayala Valva, rinvenuta il 5 gennaio 1896
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Fibbia da cintura in bronzo
Tipo “BALGOTA” IG 4219 dalla necropoli altomedievale di Taranto
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Terme Pentascinenses
Terme Pentascinenses, un grandioso complesso termale riorganizzato nell’età augustea
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Frammento di pavimento dalle Terme Pentascinenses
L’opus sectile è una tecnica che presenta decorazioni pavimentali
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Rinvenimento di Palazzo delli Ponti
La scodella proviene dallo scavo stratigrafico di Palazzo delli Ponti, nella Città Vecchia di Taranto.
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La scodella di Palazzo delli Ponti
Scodella in Terra sigillata africana D
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Dioniso
Databile nell’avanzato IV sec. a.C., il rilievo presenta l’iconografia imberbe e giovanile di Dioniso
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Rilievo in terracotta policroma raffigurante Dioniso
Il rilievo in terracotta, raffigura Dioniso mentre incede con la gamba sinistra avanzata (perduta)
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Statua gladiatore
Il soggetto è una particolare espressione della cultura romana
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Statuine di gladiatori
Due statuine in terracotta policroma rappresentanti gladiatori
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Vasi laconici
Tra gli oggetti più significativi esposti in Museo si annoverano alcuni vasi laconici.
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Kylix laconica
La coppa su basso piede e anse orizzontali, di produzione laconica ossia spartana.
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Cratere del Pittore della Nascita di Dioniso
La nascita di Dioniso dalla coscia di Zeus
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Il mito della nascita di Dioniso
Dioniso, tra le divinità più complesse e sfaccettate del pantheon greco
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Zis Batas
Il signore della folgore degli antichi Messapi
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La statua di Zeus
Uno dei reperti più significativi della Puglia antica
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La tomba “Ipogeo delle Cariatidi”
La tomba, già saccheggiata e in parte distrutta dai soldati francesi di Gioacchino Murat, fu nuovamente intercettata nel 1869 da Luigi De Simone
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Ipogeo delle Cariatidi di Vaste
Ipogeo delle Cariatidi” è una tomba monumentale riferibile a un ricco gruppo familiare del centro messapico di Basta
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Anfore panatenaiche
I vasi trovati agli angoli del sarcofago appartengono a una particolare tipologia di anfora, prodotta dalla metà del VI secolo a.C.
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Tomba dell'atleta
Nelle necropoli di Taranto si segnala la presenza di diverse tombe che contengono oggetti riferibili alla pratica atletica
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Diadema in oro, smalti e pietre dure dalla Tomba degli Ori di Canosa
Il diadema rappresenta un vero e proprio unicum, composto di elementi separati e assemblati tra loro con perizia ingegneristica.
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I tesori di una principessa daunia: la Tomba degli Ori di Canosa
Nel 1928, a Canosa, importante centro dell’antica Daunia, venne scoperta casualmente una tomba ipogeica composta da più celle affiancate con facciata monumentale.
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Teca a forma di conchiglia
La teca in argento è composta da un coperchio e da una vasca a forma di conchiglia.
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Lastra Campana con scena dionisiaca
Una lastra in terracotta, decorata con una scena dionisiaca, racconta una parte dell’artigianato artistico della Taranto romana
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Catalogo della Mostra MitoMania. Storie ritrovate di uomini ed eroi
Quattordici vasi di ceramica, di cui tredici originali di produzione apula, attribuiti ad alcuni dei più importanti Maestri della ceramografia italiota e un “falso”.
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Analisi archeometriche degli Ori di Taranto
Alcuni degli ori della collezione del Museo sono stati sottoposti ad analisi chimiche e fisiche in collaborazione con il Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università del Salento.
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