Saranno in mostra al primo piano del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, fino al 3 settembre, le partiture musicali del XX e XXI secolo. La mostra “So strange … so music”, a cura di Piero Romano e Eva Degl’Innocenti, è un viaggio nel vasto mondo della storia della semiografia musicale.
Più precisamente partiture “grafiche”, cioè la rappresentazione della musica attraverso l’uso di simboli visivi al di fuori dei simboli della notazione musicale tradizionale.
Le componenti stilistiche dell’arte moderna entrano a far parte della musica, così che i compositori fanno affidamento sulla notazione grafica, quando la notazione musicale standard sembra essere inefficiente.
Ci sono partiture dove la notazione grafica è una piccola parte di una partitura tradizionale, altre dove la parte grafica è preponderante. Inoltre, alcuni compositori includono annotazioni scritte, per aiutare l’esecutore nell’interpretazione della notazione grafica. Queste partiture assumono nuovi significati: non sono più un mero supporto del suono, ma un lavoro vero e proprio.
Le partiture grafiche, sin dalla loro origine, negli Anni ’50 del ‘900, si sono evolute in due categorie: una usa i simboli per trasmettere informazioni che non potevano essere trasmesse con la notazione tradizionale; l’altra usa notazioni come forme, disegni, che hanno lo scopo di evocare l’improvvisazione del performer.
Nel 1969 c’è stato anche un tentativo di promuovere il “movimento della notazione astratta”. John Cage e Allison Knowles pubblicarono un archivio di estratti di spartiti, di diversi compositori, con l’intenzione di mostrare le molteplici direzioni in cui stava andando la notazione musicale.
La notazione musicale nasce, al pari di ogni scrittura di “codifica”, per la necessità di supportare la memoria dei canti liturgici e per la conseguente volontà di garantirne la tradizione verso i posteri. Il passare del tempo ha trasformato la scrittura musicale in un sistema sempre più sofisticato e complesso che ha poi legato, nel corso del XX secolo, le sorti dell’arte dei suoni a quelle dei movimenti di rivoluzione dell’arte figurativa. Così, se da una parte alcuni compositori preservano la funzione tradizionale della notazione aggiungendo nuovi segni relativi a inedite modalità di produzione sonora, dall’altra altri autori, assegnando una funzione totalmente rivoluzionaria alla scrittura, privilegiano il segno grafico (financo pittorico) che rimanda ad una interpretazione soggettiva e perciò aleatoria da parte dello strumentista/cantante. Per rimanere agli italiani, alla prima fattispecie attiene la produzione di Berio mentre alla seconda quella di Bussotti. Non di rado però, anche tra gli autori della mostra, capitava che l’evoluzione stilistica dell’autore lo tenesse sul discrimine spesso sottile che delimitava le due “correnti”.
L’esposizione “So Strange … so music” espone riproduzioni di alcune partiture dei pionieri delle “partiture grafiche” come Bussotti, le sue partiture sono state più volte esposte come opere di arte visiva, Cage, Feldman, Kegel, Ligeti, solo per citarne alcuni. Un lavoro possibile grazie alla disponibilità della Fondazione Paul Sacher Stiftung di Basilea e alla preziosa collaborazione della dottoressa Angela Ida De Benedictis. Curatori della mostra: Piero Romano, direttore artistico dell’Orchestra Magna Grecia e Eva Degl’Innocenti, direttrice del Museo MArTA di Taranto. La mostra è stata realizzata all’interno del progetto del MAP festival #Musica #Architettura #Parallelismi, dedicato al rapporto tra la musica e le altre arti.
Ad arricchire questa contaminazione, il MArTA espone le poltrone dell’architetto e designer Fabio Novembre, ovvero del modello NEMO, prodotta da Driade.
Le opere in esposizione sono: Earle Brown – Folio; Pierre Boulez – Notations per Orchestra; Sylvano Bussotti – la Passion selon Sade; John Cage – Aria; Luciano Berio – Sequenza 3; Morton Feldman– Intersection 1; Klaus Huber – Von Zeit zu Zeit; Mauricio Kagel – Transicio 2 – Kreisscheibe 2; Mauricio Kagel – Eine Brise; Gyorgy Kurtag – op.15c Grabstein per Stefan – in memoria di Stefan Stein; G.Ligeti – Volumina fur Orgel; G.Ligeti – Continuum; Edgard Varese – Spirale 4; George Crumb – Black Angels; George Crumb – Spiral Galaxy
Mostra MAP Festival “so strange so music”
Al MArTA la musica si vede