Si parlerà di una singolarità tutta magno greca nel prossimo appuntamento con i Mercoledì del MArTA. A discuterne il prossimo 25 novembre alle ore 18:00 sarà la dott.ssa Francesca Silvestrelli, ricercatrice in archeologia classica dell’Università del Salento ed esperta tra le altre cose di ceramiche fini dell’Italia meridionale, che sarà presentata dalla direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Eva Degl’Innocenti.
L’appuntamento è nuovamente on line a partire dalle ore 18.00 sulla pagina Facebook del Museo tarantino.
Il titolo dell’appuntamento è la citazione di uno dei primi studi in materia, riportati in un’opera editoriale del 1835, ovvero “Singolare è esso per la grandezza, e raro per la forma, per il soggetto…e per la viva espressione delle figure”. Si parla della loutrophoros, il prestigioso vaso di manifattura Apula per cui i ceramisti tarantini furono punto indiscutibile di riferimento.
Un vaso dalle ormai note figure rosse, deputato al trasporto d’acqua per i rituali purificatori delle donne, nel giorno che precedeva le nozze e che successivamente venne usato anche per impreziosire i corredi funerari delle nubili.
Vasi rari e di una manifattura assolutamente ricercata che mostrano anche il grado di maestria raggiunto dagli artigiani locali, ma anche i rituali delle comunità umane della Magna Grecia.
I vasi più prestigiosi in tal senso sono custoditi all’interno del MArTA e già lo scorso anno furono al centro di una mostra con curatela del museo tarantino intitolata “MitoMania” che celebrava il “ritorno a casa” di quattordici vasi dal Paul Getty Museum, dal Museum of Art di Cleveland, dal Museum of Arts di Boston e dal Metropolitan Museum di New York, restituiti grazie al grande lavoro investigativo e di intelligence del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
“I materiali archeologici a cui mercoledì dedicheremo un approfondimento – dice la direttrice Eva Degl’Innocenti – raccontano miti e riti di una cultura magno greca di significato universale. Tali testimonianze costituiscono un contributo importante alla costruzione della nostra memoria collettiva”.