La mostra “Antichi Popoli di Puglia. L’archeologia racconta”, curata dal Direttore Generale Musei, Massimo Osanna e dal dott. Luca Mercuri e allestita presso il Castello Svevo di Bari, ha riscosso finora un grande successo. Oltre 55mila visitatori in soli cinque mesi. Per tale ragione, a fine maggio, è arrivata la seconda proroga che sposta al 23 luglio la data ultima per poter apprezzare i circa seicento reperti provenienti dai maggiori musei pugliesi.
Il periodo cronologico descritto va dall’VIII secolo a.C. fino all’epoca dell’imperatore Augusto. Tra le opere provenienti dai musei della direzione regionale Musei della Puglia e di quella della Basilicata, dai musei civici e dai depositi delle soprintendenze, spiccano anche i 36 reperti del museo Archeologico nazionale di Taranto – MArTA, provenienti prevalentemente dall’area dell’acropoli di Saturo, dallo scavo tarantino di via Leonida e dalle tombe di Canosa, e i frammenti appartenenti ai naiskoi rinveuti negli scavi cittadini.
Fino al 23 luglio “Antichi Popoli di Puglia”
È arrivata la seconda proroga che sposta al 23 luglio la data ultima per poter apprezzare i circa seicento reperti.